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Nel Lodigiano il Texas della Pianura Padana con diecimila tonnellate di petrolio “pulito”






Notiziario regionale della Lombardia

Non ci sono pozzi, trivelle o laghi neri di pece come in Texas, ma campi, stalle e corsi d’acqua.

Eppure dai 782 chilometri quadrati di superficie del Lodigiano, ogni anno si “estraggono” senza inquinare oltre 10 mila tonnellate di petrolio equivalenti.

“E’ la nostra scommessa per il futuro” commenta Fabrizio Santantonio, assessore all’agricoltura e vice presidente della Provincia, mentre sgrana uno dietro l’altro i numeri della produzione energetica da fonti rinnovabili del Lodigiano: 15 progetti di impianti a biogas (sui 30 autorizzati a livello regionale), 6 centrali idroelettriche già in funzione e 36 impianti fotovoltaici.

Con una produzione potenziale di oltre 158 milioni di chilowattora all’anno, il Lodigiano è in grado di soddisfare la fame di energia di 52 mila famiglie sulle 83 mila residenti, coprendo quindi il 63 per cento del loro fabbisogno.

Il tutto senza inquinare puntando su un mix di energia pulita.

Il biogas potrà contare su 15 impianti già progettati a Brembio, Cornegliano, Maccastorna, San Rocco al Porto, Salerano al Lambro, Pieve Fissiraga, Zelo Buon Persico, Borgo San Giovanni (due siti), Camairago, Villanova del Sillaro, Maleo, Tavazzano, Sant’Angelo e Marudo.

Per una potenza complessiva, quando saranno tutti in funzione, di 12,5 megawatt e una produzione annua stimabile in oltre 81 milioni di chilowattora.

Poi ci sono le centrali idroelettriche già esistenti sul Canale Muzza a Cassano, Paullo, Bolenzana, Quartiano, Belgiardino e Belgiardino 2, con i loro 75 milioni di chilowattora già erogati senza neppure uno sbuffo di smog e con un’energia pari a 5.250 tonnellate di petrolio equivalenti.

E infine c’è il fotovoltaico, con quasi 1,9 megawatt di potenza installata in diversi impianti privati.

Senza dimenticare il solare termico (quello per l’acqua calda) per favorire il quale sono stati organizzati anche corsi di autocostruzione e posa dei pannelli in modo da ridurre i costi iniziali.

“Il nostro territorio – commenta il vice presidente Fabrizio Santantonio – sta puntando su una una via alternativa per la produzione di energia.

Vogliamo uno sviluppo che sia compatibile con l’ambiente, ma che al tempo stesso non impedisca la crescita economica e il lavoro delle diverse relatà presenti sul territorio, in particolare quelle agricole che rappresentano una colonna importante della nostro sistema produttivo.

L’obiettivo è far crescere un ecodistretto nel cuore della Lombardia che fornisca energia pulita in misura sempre maggiore”.

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